Il quasi infortunio e la sicurezza sul lavoro

Il quasi infortunio e la sicurezza sul lavoro
Il quasi infortunio e la sicurezza sul lavoro

Quando si parla di sicurezza sul lavoro è indispensabile citare anche il quasi infortunio, o near miss. Che cos’è, e come si inserisce nel dibattito sull’argomento?

L’operatività

Quando si analizzano e valutano i rischi ci si sofferma troppo spesso sull’attività e l’operatività aziendale. Si verificano i rischi dell’ambiente di lavoro, delle singole mansioni, quelli derivati dall’organizzazione. Le sessioni di formazione del team in fatto di sicurezza e salute si basano su queste considerazioni.

A questa analisi manca però un tassello. Cosa ne facciamo del “quasi-incidente” e del “quasi-infortunio”?

Cos’è il quasi infortunio o near miss

La maggioranza degli eventi pericolosi non causa effettivamente danni o problemi. Si tratta di circostanze, in cui qualcosa ha impedito l’aggravarsi della situazione: nessun infortunio o malattia, nessun danno agli oggetti o all’ambiente. Sono situazioni impreviste, improvvise, potenzialmente dannose, ma che per qualche circostanza fortuita non hanno causato danni. Insomma: la tipica situazione in cui si dice: “Per fortuna non è successo niente!”.

Dall’analisi di queste circostanze si possono ricavare informazioni molto preziose! Sono, appunto, i quasi infortuni o near miss (“scampato/i”). Conoscendole, infatti, si possono prevenire danni più seri.

Studiare il quasi infortunio durante la formazione permette di comprendere in quali circostanze sussista un pericolo e come arginarlo. Vale la pena fermarsi a riflettere sul quasi infortunio perché:

  1. le persone riconoscano la circostanza di pericolo in modo tempestivo
  2. le persone sappiano quali sono gli out possibili, cioè le potenziali conseguenze della situazione
  3. tutti sappiano come evitare che la situazione si ripresenti, e soprattutto si ripresenti con esiti tragici

La responsabilità dei lavoratori

Ogni lavoratore ha nel dover prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti nel luogo di lavoro su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

L’articolo 20 del D.Lgs81/08 è molto chiaro: il contributo di chi lavora per studiare le condizioni di sicurezza sul lavoro è indispensabile!

Chi lavora ogni giorno in quelle circostanze ne conosce i dettagli e può dare spunti preziosi per la creazione di procedure più chiare e più efficienti.

I datori di lavoro devono essere quanto più possibile chiari e metodici nella comunicazione di queste istruzioni, facendo formazione in modo continuo e costanze.

Più queste due situazioni si verificano, più è semplice rispettare questo articolo 20 e raggiungere un grande e condiviso livello di responsabilità.